Molto spesso capita che le imprese, soprattutto quelle piccole e medie, non analizzino in maniera approfondita e dettagliata la situazione economica di un cliente, accorgendosi poi soltanto in fase di recupero del credito che già al momento della fornitura lo stesso cliente non risultava poi così affidabile. Ed è qui che entra in gioco Cmbi: attraverso un’attenta analisi della situazione debitoria di un’impresa pone immediatamente in evidenza criticità e problematiche che potrebbero presentarsi nella solvenza dei debiti.

Il metodo Cmbi è collaudato ed utilizzato dalle più importanti società di rating: la procedura di analisi del credito consiste infatti in una valutazione dei singoli crediti inseriti in un’apposita piattaforma CRM e monitorata da un team di esperti. Non si scenderà qui nei dettagli ma occorre ricordare che Cmbi evidenzia, nei suoi report di analisi creditizia delle imprese (che riporta poi al cliente): il giro d’affari dell’anno corrente e di quello precedente; se sono in corso degli ordini; se esistono degli insoluti e a quale importo essi ammontano; le ricevute bancarie in circolo; il saldo contabile dell’impresa, fino ad oltre 90 giorni dalla scadenza partite. Altri dati di cui tener conto saranno: la curva flessoria delle insolvenze; qual è l’entità dei ritardi nei pagamenti; quanto impiega l’azienda per pagare.

Ovviamente più sarà grande e complessa l’impresa da analizzare, più il processo di analisi e gestione sarà articolato. Va da sé, infatti, che se il giro d’affari è considerevole, così come il numero di clienti ed il network di vendita, le operazioni di verifica risulteranno più complesse, anche se ugualmente efficaci. Una volta avuti a disposizione tutti questi dati, però, il cliente potrà stare tranquillo che in caso di insolvenza le procedure di recupero del credito saranno attivate immediatamente e con la massima professionalità.

 

A cura dell’ addetto stampa dott.ssa Jenny Giordano

 

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