Chi è poco aggiornato sull’aspetto del recupero dei crediti pensa che il telefono sia lo strumento principale per esortare ai pagamenti. E allora giù con dieci, venti, cento telefonate per sollecitare l’importo dovuto con tanto di interessi. Beh, per noi della Cmbi non è più così! Telefonare per il recupero crediti è diventata un’azione antiquata. Le nostre affermazioni vengono suffragate dal sempre più crescente numero di denunce per il cosiddetto “stalking bancario o finanziario” (reato non ancora esistente nello specifico ma al vaglio di uno studio per una proposta di legge).

Oltre che essere controproducente, questo tipo di azione comporta anche un cattivo stato di predisposizione e di salute nel cliente, che sente aumentare lo stato d’ansia fino ad arrivare alla denuncia penale e medica della società del recupero crediti che effettua tali solleciti. L’azione di recupero del credito che invece viene attuata in questa delicata fase da Cmbi è affidata a personale esperto ed ottimamente formato e preparato, che si relazionerà di persona con il debitore, proponendo le soluzioni più efficaci ed attuabili, a tutela del creditore.

Tale azione non rientra perciò nella classica azione di “recupero credito” cioè quella aggressiva, effettuata mediante agenti esattori, bensì appare tesa a riattivare la comunicazione tra le parti mediante un procedimento di mediazione alla presenza di un professionista terzo ed imparziale. L’utilizzo del procedimento di mediazione si configura, dunque, proprio come l’opposto del recupero crediti aggressivo e telefonico, ed è stato studiato essere molto più foriero di risultati. A tale proposito ricordiamo che attualmente il procedimento di mediazione è regolato dalla legge n. 98 del 9 agosto 2013.

A cura dell’ addetto stampa, Dott.ssa Jenny Giordano.

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